Itinerario molto panoramico, che alterna paesaggi “lunari” di Campo Imperatore, a vette molto alte, aspre e rocciose che assomigliano a quelle dolomitiche. L’altipiano di Campo Imperatore, per le sue caratteristiche peculiari e uniche, è spesso set per film western grazie all’altipiano brullo, assolutamente incontaminato, e frequentato solo da enormi greggi di pecore o mucche bianche e dalle grandi corna libere al pascolo. Per queste caratteristiche vengono girati anche film di atterraggi lunari. Incombono su queste radure brulle e sconfinate a perdita d’occhio le ripide e altissime vette del Gran Sasso (con le cime più alte dell’Appennino e il suo ghiacciaio perenne più a sud d’Europa).
Assolutamente da non perdersi la sosta al borgo medioevale mediceo di Santo Stefano di Sessanio e la visita del castello di Rocca Calascio. La rocca merita necessariamente una visita per il suo fascino e per il panorama splendido. Per questo vi sono state ambientate diverse scene di film del periodo medioevale, tra cui quello di “Lady Hawk”. Particolarmente suggestiva è la vista al tramonto dalla rocca (v. approfondimento in “CENTRI STORICI e CULTURA” …).
Per chi non si accontenta di “assaporare” questa natura spettacolare e imponente dal finestrino dell’automobile o avendo fatto solo brevi e commode passeggiate, ma ama più “avventurose” escursioni di montagna, tra i tanti suggeriamo i due itinerari classici:
1) Da Campo Imperatore alla Portella e al Pizzo Cefalone
“Pareva ch’io fussi in aria, perché tutti gli altissimi monti che gli sono appresso erano molto più bassi di questo”. Così, nel 1573, descriveva il momento culminante della sua ascensione al Gran Sasso il capitano Francesco De Marchi.
A chi vuole apprezzare appieno il grandioso versante aquilano del Gran Sasso, consigliamo di raggiungere proprio questi luoghi. Dall’albergo di Campo Imperatore (2120 metri – famoso luogo dove fu tenuto prigioniero Mussolini), si sale al panoramico e storico rifugio Duca degli Abruzzi (2388 metri), per proseguire poi sullo spartiacque principale del massiccio fino al Passo della Portella, traversato dall’antica mulattiera che collegava la valle del Vomano e Pietracamela con Assergi e L’Aquila.
Chi vuole limitarsi a una breve passeggiata può tornare indietro da qui. Chi vuol proseguire può puntare al Pizzo Cefalone, una facile e solitaria vetta di 2533 metri che offe uno sconfinato panorama verso i due Corni, la Val Maone, il massiccio di Monte Corvo e di Pizzo Intermesoli, i Monti della Laga, il Terminillo, il Velino.
2) Il Vallone delle Cornacchie e il Ghiacciaio del Calderone.
Caratteristiche: classica escursione in montagna con medio dislivello (notevole se si sale al Corno Grande)
Il Gran Sasso, la più alta montagna dell’Appennino, ha un cuore di aspetto dolomitico, fatto di pareti verticali, ghiaioni, creste affilate, vette di difficile accesso. Tra le sue vette più alte, il Corno Grande e il Corno Piccolo, si annida il ghiacciaio del Calderone, unico della penisola e il più meridionale d’Europa. Una rarità che si raggiunge mediante un sentiero un po’ faticoso ma assolutamente spettacolare. Quello che sale dai Prati di Tivo e dall’Arapietra attraverso il Vallone delle Cornacchie e l’accogliente rifugio Franchetti, costruito nei primi anni ‘60 su un terrazzo a 2433 metri dal CAI.
Per saperne di più su ogni singola piega della parete, il gestore del rifugio Franchetti è la fonte di informazione migliore. Superato il rifugio, anche il più tranquillo degli escursionisti può sentirsi per un giorno alpinista.
Il ghiacciaio
“Un esteso ripiano circondato da alte rocche che ne formano una maestosa conca… coverta di neve ben solida e ferma… per non ricevere alcuna impressione dalle più forti pedate dei Contadini che mi accompagnavano”. Così, nel 1794, descriveva il ghiacciaio del Calderone Orazio Delfico, protagonista della prima ascensione al Corno Grande dal versante teramano.
Balzato all’onore delle cronache nell’estate 1991 per la sua quasi totale sparizione (restava in realtà uno strato di ghiaccio fossile ricoperto dalle pietre), il ghiacciaio del Gran Sasso è anche il più meridionale d’Europa. Si trova tra i 2680 e i 2870 metri circa di quota.